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Al CEU andrò perché....

Per quale ragione andare al CEU2023? Può soddisfare davvero gli interessi di tutte le categorie del soccorso, dall'infermiere all'autista soccorritore, dal medico, all'operatore tecnico, al soccorritore? Per capirlo, abbiamo chiesto a un rappresentante di ciascuna di esse. Oggi pubblichiamo una prima parte delle risposte che abbiamo raccolto. Buona lettura!




"Quando mi è stata data la possibilità (grazie Alessandra Sforza!) di partecipare al CEU 2023 mi sono sentita davvero fortunata. Ho l'opportunità di partecipare a un congresso che si preannuncia ricco di contenuti e di sollecitazioni. E che si rivolge non solo ai professionisti sanitari, ma anche alle figure tecniche come la mia. Cosa mi aspetto? di trovare relazioni e workshop alla mia portata ma anche di poter "curiosare" in altri ambiti. Certamente seguirò la parte sulla ventilazione ai tempi del Covid perchè tratta un'esperienza che qui a Bergamo abbiamo drammaticamente vissuto in prima linea, ma mi interessa anche la parte tecnica del soccorso, e dell'elisoccorso in particolare. Un convegno come questo mi dà davvero la possibilità di conoscere più a fondo il lavoro degli altri, condizione importante per svolgere al meglio i miei compiti".
Elena Bignamini, operatore tecnico 118 Bergamo


“Non vorrei davvero perdermi un evento di questa portata, che non si vedeva da anni. Il mio obiettivo è quello di conoscere altri colleghi, arricchirmi professionalmente e trasmettere quello che ricevo dal punto di vista professionale. Le relazioni sono così numerose che sarà difficile partecipare a tutte quelle che mi sono già segnato come le più interessanti per me. Ma soprattutto a Firenze potrò ascoltare e partecipare al dibattito che ci indica in che direzione si sta muovendo questo nostro sistema dell’emergenza preospedaliera”.
Salvatore Macaluso, infermiere e Presidente A.S.S.I.E.U. (associazione Siciliana Infermieri d'emergenza urgenza) Caltanissetta


“Sinceramente è il primo congresso sull’emergenza urgenza cui partecipo e ho grandi aspettative. Credo che sia un’importante occasione di confronto tra tutte le figure professionali che operano in questo sistema. Ci sono poi diversi argomenti che riguardano l’autista soccorritore: penso alle opportunità formative, alla collaborazione sui mezzi di soccorso avanzati; ci sarà anche la possibilità di vedere come si lavora in regioni diverse dalla mia. Soprattutto spero di poter avere notizie e aggiornamenti sul riconoscimento professionale della figura dell’autista soccorritore, e che magari proprio a Firenze si possa dire di aver fatto qualche passo avanti sulla strada di una definizione normativa del nostro ruolo”.
Alessia Romeo, autista soccorritore, Torino

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