
Trauma toracico moderato-severo: possiamo fare di meglio? Spunti di riflessione da una survey multicentrica
Francesco Martignoni
3477327510
PREMESSE
Nei Paesi occidentali il trauma rappresenta la terza causa di morte, la prima nella fascia di età 18-49 anni. (1)
Il trauma toracico, in particolare, è gravato da una mortalità variabile dal 15 al 25% (2-3), aggiudicandosi il terzo posto dopo la causa emorragica ed il trauma cranico (4).
Una precoce individuazione dei pazienti a rischio, con relativo trattamento mirato, è in grado di migliorarne l’outcome (4-5-6), soprattutto nei pazienti a rischio intermedio.
MATERIALI E METODI
Abbiamo sottoposto una survey di 29 domande (Google moduli) a diversi centri trauma italiani con lo scopo di fotografare lo stato attule di cura di questa tipologia di pazienti e di evidenziare possibili spunti di miglioramento
RISULTATI
62 colleghi da 15 regioni italiane hanno risposto al questionario: 41,3% provenienti da CTS, 49,2% da CTZ e 9,5% da PST. Di questi il 47% dichiara di lavorare in un centro che gestisce più di 150 traumi maggiori/anno.
Gli specialisti coinvolti sono stati per il 47,6% anestesisti- rianimatori, 31,7% medici di emergenza urgenza, 12,7% chirurghi generali, 4,8% internisti ed il 3,2% altri specialisti.
L’utilizzo di test prognostici per definire il rischio evolutivo correlato al trauma toracico appare ancora scarso (30%), nel qual caso la scelta ricade sul Thoracic Trauma Severity Score.
L’ ’81% dei centri trauma intervistati non dispone di un protocollo ospedaliero dedicato al trauma toracico o non ne conosce l’esistenza e nel 46,9% dei casi non è definito il percorso diagnostico, terapeutico ed assistenziale che segue il paziente con trauma toracico moderato nonostante tutti ne auspichino la creazione e condivisione.
Circa la metà degli intervistati dichiara di utilizzare di routine NIV e FKT respiratoria preventive e quasi tutti (90%)non ritengono che un PNX di piccole dimensioni rappresenti un criterio di esclusione per il supporto ventilatorio.
Solo il 20% dei colleghi dispone di un protocollo dedicato per l’analgesia del trauma toracico e le principali strategie, oltre alla somministrazione di paracetamolo, prevedono la somministrazione di FANS e oppioidi, seguite da tecniche di ALR periferiche e neurassiali, nonostante il 51,2% ritenga i blocchi periferici il miglior approccio antalgico in termini di efficacia e fattibilità.
Nello specifico, solo il 23,4% ricorre routinariamente al blocco del serrato anteriore, eseguito quasi sempre dall’AR (80%), anche se il 68,3% dei colleghi la ritiene una procedura alla portata anche di altri specialisti.
Circa la metà degli intevistati dichiara di non possedere dati sulle complicanze, in particolare delirium, Hospital acquired pneumonia e intubazione.
CONCLUSIONI
Pur rappresentando una patologia frequente gravata da mortalità e morbidità considerevoli, il trauma toracico appare in molti casi sottovalutato soprattutto se di grado moderato.
L’89% dei medici impegnati nell’emergenza urgenza auspica un miglioramento nel trattamento di questa patologia all’interno del proprio centro, soprattutto per quanto riguarda il controllo antalgico e la FKT (66,1% e 59,3% rispettivamente).
Orale
Carenzo L, IRCCS Humanitas research hospital
Sammartano F, MD FACS Azienda ospedaliero-universitaria San Carlo, SSD Trauma Team, ASST Santi Paolo e Carlo, Milano
Leone M, MD Azienda ospedaliero-universitaria IRCCS Cà Granda, Ospedale Maggiore Policlinico, Anestesia e Rianimazione, Milano
Zocchi G, MD Azienda ospedaliero-universitaria Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi, Anestesia e Rianimazione, Varese
Pedroni N, MD Azienda ospedaliero-universitaria Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi, Anestesia e Rianimazione, Varese
Giuffrida F, MD Azienda ospedaliero-universitaria Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi, Anestesia e Rianimazione, Varese
Castelli B, MD Università degli Studi Dell’ Insubria, Medicina Emergenza e Urgenza, Varese
Noga D, MD Università degli Studi Dell’ Insubria, Medicina Emergenza e Urgenza, Varese
Da Re C, inf AREU AAT-VA
Fiorini A, inf Azienda ospedaliero-universitaria Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi, Pronto Soccorso e Medicina D’Urgenza,Varese
Odeh M, MD Università degli Studi Dell’Insubria, Chirurgia Urgenza e Trapianti, Varese
Festi L, MD Università degli Studi Dell’Insubria, Chirurgia Urgenza e Trapianti, Varese
Borotto E, MD Azienda ospedaliero-universitaria Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi, Anestesia e Rianimazione, Varese
Pronto Soccorso