
SERVIZIO DI ECOGRAFIA CARDIO-ANGIO-TORACICO, INDISPENSABILE AUSILIO NEI REPARTI COVID ED IN EMERGENZA
antonio di patria
3393310577
Introduzione : La sindrome respiratoria acuta da coronavirus che si esprime con una polmonite intestiziale bilaterale , in corso di pandemia ha permesso di osservare numerose implicazioni circa l’apparato cardiovascolare sia nella sua fase acuta della malattia che nel periodo di convalescenza. L’insufficienza cardiaca cronica, le patologie valvolari maggiori, l’ipertensione polmonare e il cuore polmonare cronico, la cardiopatia ischemica o aritmie insorte durante ricovero insieme alla cardiopatia ipertensiva ,costituiscono fattori di rischio. Il coinvolgimento cardiovascolare avviene per un danno diretto infiammatorio sulla cellula,come conseguenza al grave danno polmonare con conseguente sovraccarico ventricolare. Non è quindi infrequente durante la malattia osservare sintomi come dolore toracico, dispnea, aritmie, arresto cardiaco , miocarditi, ma anche ictus cerebrali ecc.. Sulla scorta di quanto detto è evidente quindi , che il paziente ricoverato in reparto covid , a prescindere dalla intensità di cura di cui necessita( bassa, sub-intensiva o Intensiva) , deve poter essere studiato dal punto di vista cardiovascolare. Elettrocardiografia, Ecocardiografia, color doppler , Ecodoppler vascolare, markers bioumorali ed eventualmente Angio TC costituiscono le indagini insostituibili. Tuttavia, l’infezione covid avendo una forte predisposizione a danneggiare il polmone con un complesso processo infiammatorio, necessita anch’esso di uno studio specifico. A tale proposito è stata sviluppata e recentemente ampliata la conoscenza della ultrasonografia toracica. L’ecografia toracica è una tecnica diagnostica innovativa utile a valutare malattie polmonari e pleuriche con una buona sensibilità e specificità, nonché avere informazioni su versamenti liquidi ed eventuale pneumotorace. Tale tecnica, notoriamente non invasiva ha assunto un ruolo sempre più determinante nella diagnosi ,nella cura e nel monitoraggio del paziente covid, evitando talvolta spostamenti di pazienti critici dalle sub-intensive o Intensive in sala TC. Metodo: venivano studiati in ecografia cardiotoracica 800 pazienti della medicina Sub-intensiva Covid e 50 intubati in Rianimazione. Lo score TAC del torace indicava una severità del processo polmonare compreso tra 16/25 e 25/25. Di questi pazienti , il 35% in ventilazione meccanica non invasiva con CPAP o NIV in modalità PSV. L’età dei soggetti era compresa tra i 32 e i 94 anni. Il 60% maschi e il 40% donne. La dilatazione del ventricolo destro veniva osservata nel 5% dei pazienti. I pazienti con dilatazione del ventricolo destro presentavano rigurgito tricuspidalico di grado moderato-severo nel 20% dei casi. La medesima percentuale mostrava incrementi della PAPs > 45 mmhg con una dilatazione della v. cava e del sistema delle sovraepatiche .Un solo caso documentato di embolia polmonare e poi confermato da angio TC. Lo studio della funzione sistolica del ventricolo destro eseguita mediante TAPSE e mediante la variazione/differenza di area , mostrava una percentuale del 15% di disfunzione ventricolare destra. Lo studio del polmone e della pleura con l’utilizzo del curtain sign, sliding sign, linee A e B, lung pulse ecc. per interstiziopatia, addensamenti subpleurici, aree di atelettasia, versamenti ecc. forniva una sensibilità e specificità del 90% circa, integrando i dati ottenuti dalla TC torace.
Conclusioni : L’integrazione della ecografia toracica con quella cardiovascolare costituisce il gold standard . Una corretta interpretazione dei dati cardiaci, polmonari e vascolari permette tra l’altro ,anche una migliore gestione della ventilazione meccanica del paziente in CPAP o NIV. Pertanto, sarebbe opportuno promuovere servizi integrati di ecografia cardiovascolare e toracica con specifiche competenze (non solo nei reparti covid!!) al fine di garantire un idoneo approccio terapeutico del paziente.
Poster
R. Fusco, UOC Medicina P.O. Maddaloni Caserta
Medicina d'urgenza